legumi, cereali in chicco, zuppe, verdure, patate, carne
Con le pentole tradizionali la temperatura di ebollizione dell’acqua si avvicina ai 100°C, mentre con le pentole a pressione, grazie alla particolare tecnologia impiegata, le temperature raggiunte sono maggiori: almeno 120°C, e quindi i tempi di cottura si riducono notevolmente.
È necessario comunque aggiungere una parte di acqua o di altro liquido agli alimenti per consentirne la cottura.
Questo metodo è perfetto per i legumi secchi per ridurre i tempi di cottura in seguito all’ammollo, ma anche per i chicchi di cereali integrali che richiedono, per alcuni come il riso integrale o l’avena, un tempo di cottura spesso superiore ai 30 minuti.
Anche se si utilizza meno acqua della bollitura, e in molte preparazioni viene quasi del tutto assorbita dall’alimento, i composti sensibili al calore, come le vitamine del gruppo B, tra cui i folati, e la C vengono in parte persi. Bisogna infatti considerare che la temperatura a cui sono sottoposti è anche maggiore della semplice bollitura.
Altri composti che si sciolgono in acqua ma che invece non si degradano con il calore, come i glucosinolati contenuti in broccoli e cavoli, possono essere trattenuti se si consuma anche l’acqua di cottura o se questa è assorbita dall’alimento in cottura.
I carotenoidi come in molti altri metodi di cottura vengono resi maggiormente disponibili alla digestione da parte dell’organismo.