Albicocche secche Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Parte edibile (%) | 100 |
Energia (kcal): | 349 |
Acqua (g): | 3,5 |
Proteine (g): | 5,6 |
Lipidi (g): | 1 |
Carboidrati disponibili (g): | 84,6 |
Zuccheri solubili (g): | 84,6 |
Fibra totale (g): | 21,6 |
Albicocche secche Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Potassio (mg): | 1260 |
Ferro (mg): | 5,3 |
Manganese (mg): | 0,4 |
Vit. PP Niacina (mg): | 3,6 |
Vit. A Retinolo eq. (µg): | 1410 |
Vit. E ATE (mg): | 4,36 |
Le albicocche sono il frutto dell’albero Prunus armeniaca, pianta che appartiene alla famiglia delle Rosacee.
Per ottenere la versione essiccata si può procedere con il metodo tradizionale dell’essiccazione al sole, oppure utilizzare degli essiccatori così da ottenere un controllo maggiore sul processo di trasformazione.
Il risultato è un frutto privato quasi del tutto dell’acqua, con conseguente concentrazione di macro e micronutrienti. Non a caso questa tipologia di frutta viene anche chiamata frutta glucidica, a causa del contenuto di zuccheri molto elevato. Le albicocche essiccate contengono circa l’85% di carboidrati solubili e per questa ragione la porzione di consumo giornaliera non dovrebbe superare le 3-4 albicocche.
Questo alimento può rappresentare uno snack oppure fungere da ingrediente per dolci in modo da limitare l’aggiunta di zucchero, poiché il frutto fornisce già la dolcezza necessaria a soddisfare il palato. Il vantaggio è che oltre alla componente zuccherina, si apporta un buon quantitativo di fibra, in grado di frenare l’assorbimento del glucosio e quindi di modulare il rilascio di insulina nel sangue.
Ovviamente come nel frutto fresco, il contenuto di grassi e proteine rimane molto limitato.
Il contenuto di vitamina A, o meglio di beta-carotene suo principale precursore, è notoriamente alto nel frutto fresco. Tale composto viene mantenuto anche nel prodotto disidratato, contrariamentea quanto succede con la vitamina C, data la sua estrema sensibilità.
Il frutto essiccato è anche fonte di potassio e sono presenti in discreta quantità ferro e manganese.
Un recente studio ha evidenziato come l’utilizzo di anidride solforosa come additivo alimentare sia in grado di preservare il contenuto di polifenoli, altrimenti ridotti dal processo di essiccamento e conservazione dell’alimento. È opportuno sottolineare come questa sostanza non debba però essere introdotta in dosi eccessive nella dieta, che comunque restano sicure se il consumo si limita alle porzioni consigliate. Attenzione particolare deve essere posta da parte dei soggetti sensibili a questa molecola, poiché potrebbe esacerbare reazioni allergiche e asma.