In tutta la penisola italiana sono numerose le ricette del pane comune, ogni regione ha il suo pane tipico o, molto spesso, anche più di uno. Basta digitare online la parola “pane” ed ecco che vengono subito fuori una moltitudine di risultati di preparazioni di panettieri professionisti e di cuochi amatoriali. Ma quale scegliere se volessimo provare anche noi? Cerchiamo prima di capire cosa succede quando si impastano farina, acqua e lievito.
Per quanto riguarda la farina la più utilizzata è quella di frumento tenero tipo 0, per alcune ricette più legate alla tradizione, quella di grano duro.
L’acqua è determinante per la formazione del glutine. Le molecole presenti nella farina, in particolare le proteine, cambiano la loro struttura grazie all’acqua e all’energia impiegata per impastare. Si formano, quindi, dei nuovi legami tra le proteine che permettono di costruire la cosiddetta maglia glutinica, essenziale a dare elasticità e resistenza all’impasto
Si deve prestare attenzione anche al tempo di impastamento, poiché se troppo lungo le molecole tenderanno ad allinearsi fino ad ottenere un impasto meno elastico, che non garantirà la giusta struttura del pane.
È proprio la corretta formazione del reticolo di glutine che permettete di catturare l’anidride carbonica, prodotta dal lievito, e pertanto di garantire l’alveolatura del pane, ossia la formazione degli alveoli all’interno della mollica, in parole più semplici i buchi che si osservano al taglio della fetta.
Il lievito, principalmente il Saccharomyces cerevisiae, il comune lievito di birra, infatti, gioca un ruolo nella fermentazione degli zuccheri che vede, come prodotti finali, l’alcol e appunto l’anidride carbonica.
Trascorso il tempo di lievitazione, il pane può essere infornato. Durante questa fase l’alcol, ottenuto durante il processo di fermentazione, evapora e la struttura del pane viene fissata.
Prima regola per realizzare del pane fatto in casa, in una versione salutare e ricca di fibra, prediligere la farina integrale.
Regola numero 2 per un pane smart: tenere sotto controllo la quantità di sale aggiunto. Il palato si abitua gradualmente ma velocemente alle variazioni di gusto, prova quindi a ridurre il sale nelle tue preparazioni.
Il pane è a tutti gli effetti un derivato dei cereali, pertanto nella rappresentazione del piatto sano copre lo spicchio dedicato a questa categoria di alimenti. Non si tratta quindi di un alimento che accompagna il pasto, se si consuma una porzione di pasta o di cereali in chicco il pane non dovrebbe poi essere consumato.
Un consiglio per chi proprio non riesce a fare a meno di pulire il piatto facendo la scarpetta, è quello di consumare una porzione più piccola di primo piatto e poi concedersi mezza porzione di pane.
Il piatto del mangiar sano è stato ideato dall’Harvard Medical School di Boston, come strumento di educazione alimentare. È un’integrazione bilanciata di cereali, possibilmente integrali, proteine sane, verdure e ortaggi, oli vegetali per il condimento, frutta e acqua.
Scopri il PIATTO SMART, un’elaborazione della versione dell’HarvardOltre al pane, numerose sono le ricette da fare in casa, utilizzando pochi ingredienti e con tempi di preparazione più veloci.
Non c’è bisogno di inventarsi nuove preparazioni, prendendo spunto dalle ricette delle regioni del nord Italia, percorrendo tutto lo stivale fino al sud, sono numerosi i prodotti da forno che possono accompagnare i nostri pasti.
Per garantirti un tocco smart, non ti scordare di mettere in pratica i consigli smart anche in queste preparazioni: farine integrali e occhio al sale!
Ecco alcuni esempi:
Uscendo dai confini italiani, tantissime le ricette che possono essere preparate con semplici ingredienti:
Ricorda che il pane non rappresenta l’unica fonte di carboidrati, è bene quindi variarle nella settimana. Cereali in chicco, pasta e patate sono altrettanto valide fonti di amido.