Resta sempre aggiornato sulle buone abitudini da adottare per uno stile di vita salutare.

* campi obbligatori
*
*
*
*




Alcol e salute

Data 19 gennaio
2024
Tempo di lettura Tempo di lettura
13 min
#alimentazioneSalute #informazione

Un noto proverbio recita: “Il vino rosso fa buon sangue!”, facendo intendere che faccia bene alla circolazione e, quindi, alla salute cardiovascolare. Forse per questa vecchia ed errata credenza, ancora in molti sottovalutano il fatto che, non solo un’elevata assunzione, ma anche un consumo moderato di bevande alcoliche sia un comportamento rischioso per la nostra salute.

Alcol e salute

Sebbene si sappia che un consumo eccessivo di alcol è associato ad incidenti stradali e numerose malattie, - tra cui: tumori, cirrosi epatica, patologie cardiovascolari, demenza precoce e diabete di tipo 2 - il consumo moderato di bevande alcoliche non è ancora percepito, invece, come un comportamento rischioso.

Questa errata credenza origina da vecchi studi osservazionali, da cui sembrava emergere che un moderato consumo di vino rosso, grazie alla presenza del polifenolo resveratrolo, potesse avere un lieve effetto protettivo per la salute cardiovascolare.

L’effetto negativo sulla salute esercitato da tutte le bevande alcoliche (incluso il vino rosso), anche in quantità limitata, è invece noto da tempo in campo oncologico, l’etanolo in esse presente, infatti, è tossico per il nostro organismo.

Già dal 1988, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato l’alcol come agente cancerogeno di gruppo 1, ovvero con sufficienti evidenze scientifiche di cancerogenicità; e il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, il WCRF, sostiene che “per la prevenzione delle neoplasie non si devono assumere bevande alcoliche”. Il loro consumo, infatti, aumenta il rischio di sviluppare tumori in ben 8 diverse sedi (bocca, faringe, laringe, esofago, fegato, colon-retto, seno e stomaco).

Gli studi più recenti ed accreditati, non solo hanno confermato quanto l’alcol sia dannoso per il nostro organismo, ma hanno dimostrato che non esiste un livello soglia di assunzione di bevande alcoliche (vino rosso incluso) che sia privo di rischio per la salute.

Alcol e salute generale

Un consumo elevato di alcol è stato associato a più di 200 malattie e compromissioni dello stato di salute, tra cui: cirrosi epatica, patologie cardiovascolari, tumori, diabete di tipo 2, demenza precoce e malattie infettive. Oltre alle patologie vere e proprie, questo numero include anche le lesioni intenzionali e non, come incidenti stradali e suicidi.

Dal punto di vista nutrizionale l’alcol non è considerato un nutriente, poiché non solo non apporta nulla di utile, ma è addirittura tossico per l’organismo. Tuttavia, possiede un elevato potere calorico, circa 7 kcal per grammo di etanolo assunto (quasi il doppio di 1 g di carboidrati e proteine e poco meno di 1 g di grassi). Per questo, il consumo cronico di alcol aumenta la probabilità di incorrere in sovrappeso e obesità, che vanno ad incrementare ulteriormente il rischio di sviluppare le malattie croniche sopraelencate.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riporta che un consumo eccessivo di alcol è causa, nel mondo, di circa 3 milioni di morti l’anno, oltre a determinare disabilità e peggioramento delle condizioni di salute in altri milioni di persone. Complessivamente, l’abuso di alcol è responsabile del 5,1% del carico globale di malattie e la regione europea dell’OMS ha la più alta percentuale di bevitori e il più elevato consumo di alcol nel mondo.

In diversi paesi il consumo di alcol rappresenta, quindi, un serio problema di salute pubblica, tanto che esistono, praticamente in ogni stato, imponenti piani di prevenzione riguardo al consumo eccessivo di bevande alcoliche.

Tuttavia, le ultime evidenze scientifiche hanno portato a diminuire l’indulgenza anche rispetto all’assunzione limitata di queste bevande; nella maggior parte delle linee guida per la salute pubblica, infatti, si è smesso di fare riferimento ad un consumo moderato di alcol, parlando, piuttosto, di uno a basso rischio. In alcuni casi, come nelle raccomandazioni per la prevenzione oncologica, ne viene addirittura scoraggiata l’assunzione.

Alcol e prevenzione oncologica

Il consumo di bevande alcoliche è un fattore di rischio purtroppo ancora molto sottovalutato nella prevenzione oncologica.

Nell’ultima revisione del 2018 chiamata “Alcoholic drinks and the risk of cancer” il panel del WCRF ha esaminato e descritto, in modo approfondito, il ruolo dell’alcol nello sviluppo di vari tipi di tumori e ha stilato, di conseguenza, le raccomandazioni rispetto al suo consumo.

Con la definizione di “bevande alcoliche” il WCRF fa riferimento a qualsiasi bevanda contenente alcol, ovvero: birra, vino, superalcolici, ma anche idromele, sidro e alcuni tipi di latte fermentato.

A seguito dell’analisi di numerosi studi, il panel di esperti del WCRF classifica le evidenze in: convincenti, probabili, limitate e altamente improbabili. Le evidenze convincenti e probabili, appartenenti alla categoria di “evidenza di grado forte”, vengono utilizzate per formulare le raccomandazioni.

Nel caso delle bevande alcoliche, si è osservata, con un’evidenza di grado forte, un’associazione con un aumentato rischio di tumore in ben 8 sedi anatomiche: 3 tumori del cavo orale (bocca, faringe e laringe), il tumore dell’esofago, quello dello stomaco, del fegato, del colon-retto e del seno.

A fronte di tali evidenze, la settima raccomandazione del WCRF per la prevenzione oncologica asserisce: “Limita il consumo di bevande alcoliche”, ed aggiunge: “Per la prevenzione oncologica è meglio non consumare alcolici”.

Alcol 1

 

Una ricerca molto recente, pubblicata sull’autorevole rivista The Lancet Oncology, non solo ha confermato l’effetto cancerogenico dell’alcol, ma ha anche dimostrato che non è possibile stabilire un livello soglia di assunzione di bevande alcoliche che sia privo di rischio per la salute oncologica. I ricercatori hanno mostrato che globalmente, nel 2020, circa il 4,1% di tutti i nuovi casi di cancro sono dipesi dal consumo di bevande alcoliche. Le sedi tumorali più colpite sono state l’esofago (25,59%), il fegato (20,87%) e la mammella, nelle donne (13,26%).

Lo studio, inoltre, ha permesso di correlare il numero di tumori, dovuto all’assunzione di bevande alcoliche, con il quantitativo di etanolo consumato, come illustrato nella tabella sottostante.

 

Consumo di alcol giornaliero

Nuovi casi di cancro a livello globale

< 20 grammi 1

103 100 (13,9%)

20 - 60 grammi 2

291 800 (39,4%)

> 60 grammi 3

346 400 (46,7%)

I diversi quantitativi di alcol assunti sono stati così definiti: 1=moderato, 2=rischioso, 3=elevato.

 

Sebbene il consumo di livelli “rischiosi” ed “elevati” di alcol abbia contribuito maggiormente allo sviluppo dei tumori, la ricerca ha dimostrato che anche quantitativi definiti “moderati”, che vengono facilmente consumati da molte persone, sono in grado di contribuire ad 1 caso di tumore alcol-dipendente su 7 e a più di 100 000 nuovi casi di cancro, a livello globale.

Infine, gli scienziati hanno dimostrato che anche bere 10 g di alcol al giorno (poco meno di 1 unità alcolica, che corrisponde ad un bicchiere di vino da 125 ml, oppure a una birra chiara da 330 ml o ad un bicchiere di superalcolico da 40 ml) ha contribuito allo sviluppo di ben 41 300 (5,6%) nuovi casi di tumore.

Alcol e salute cardiovascolare

Al contrario di quanto sostiene il noto detto popolare, secondo cui il vino rosso farebbe “buon sangue”, le più recenti e solide ricerche, hanno completamente smentito i vecchi studi che sembravano indicarlo. Tali lavori, infatti, non solo erano esclusivamente di tipo osservazionale (la correlazione ipotizzata non è mai stata dimostrata con interventi o prove sperimentali), ma presentavano una serie di inesattezze nei metodi di analisi.

All’opposto, negli ultimi anni, una serie sempre più numerosa di solide ricerche scientifiche ha portato a concludere che non è possibile né stabilire una quantità soglia di alcol (che derivi o meno da vino rosso) che sia definibile “priva di rischioper la salute di cuore e vasi, né tantomenosalutare”.

Tra le varie osservazioni, emerge per esempio che qualsiasi quantitativo di alcol aumenta proporzionalmente la pressione arteriosa e il rischio cardiovascolare incrementa anche consumando circa 1 unità alcolica o meno, alla settimana (circa 12-14 g di alcol, cioè massimo 2 g al giorno).

Di conseguenza, anche le autorevoli linee guida per la prevenzione cardiovascolare della Società Europea di Cardiologia del 2021 dichiarano che:

  • il minor rischio di incorrere in malattie cardiovascolari si osserva negli astemi e non nei bevitori moderati;
  • non ci sono prove secondo cui un moderato consumo di alcol si associ ad un minor rischio di patologia cardiovascolare.

Ma, quindi, il famoso resveratrolo, il polifenolo del vino rosso? Innanzitutto va sottolineato che queste sostanze, studiate per i loro possibili effetti sulla salute cardiovascolare, sono presenti solo in tracce nel vino. Ne consegue che per assumerne quantità teoricamente protettive, dovremmo bere litri di vino, con conseguenti ovvi effetti molto negativi sulla salute!

Il resveratrolo si trova, invece, in quantità parecchio superiori, e insieme a molte altre tipologie di polifenoli, in vari tipi di verdure, ortaggi e frutta. Se vogliamo farne scorta, quindi, la cosa migliore è seguire un’alimentazione ricca di alimenti di origine vegetale, come quella mediterranea tradizionale.

Alcol e salute: indicazioni e raccomandazioni Smart

Da quanto appena descritto è evidente che, non solo per la salute generale, ma in modo particolare per la prevenzione oncologica e cardiovascolare, la scelta migliore sia quella di astenersi dal consumare bevande alcoliche.

Tuttavia, se proprio si desiderasse assumerne comunque, il WCRF suggerisce di farlo seguendo le linee guida del proprio paese.

Nel nostro caso, facciamo riferimento alle “Linee guida per una sana alimentazione italiana che suggeriscono di non consumare più di 2 unità alcoliche al giorno per l’uomo adulto e più di 1 per donne adulte e anziani, di entrambi i sessi.

Gli under 18 e le donne in gravidanza, invece, devono astenersi completamente dal consumo di alcolici.


  • Indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica che si consuma, l’alcol in essa contenuto è sempre dannoso per la salute.
  • Il WCRF raccomanda: “Limita il consumo di bevande alcoliche”, ed aggiunge: “Per la prevenzione oncologica è meglio non consumare alcolici”.
  • La Società Europea di Cardiologia dichiara che: (i) il minor rischio cardiovascolare si osserva negli astemi e (ii) che non ci sono prove che associno un moderato consumo di alcol ad un minor rischio di patologie cardiovascolari.
  • Non esistono prove scientifiche valide che attribuiscano al vino rosso o ad altri alcolici alcuna proprietà salutistica.
  • Il consumo di vino rosso o di altre bevande alcoliche non dovrebbe mai essere raccomandato dal personale sanitario, né per migliorare la salute cardiovascolare tantomeno quella generale!