Anguria Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Parte edibile (%) | 52 |
Energia (kcal): | 16 |
Acqua (g) | 95,3 |
Proteine (g): | 0,4 |
Lipidi (g): | tr |
Carboidrati disponibili (g): | 3,7 |
Zuccheri solubili (g): | 3,7 |
Fibra totale (g): | 0,2 |
Anguria Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Potassio (mg): | 280 |
Vit. B5 Ac. Pantotenico (mg): | 0,21 |
Vit. C (mg): | 8 |
Vit. A Retinolo eq. (µg): | 37 |
L’anguria, o cocomero che dir si voglia, è il frutto della pianta Citrullus lanatus appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee. Celebre per il suo gusto dolce e rinfrescante, è uno dei frutti protagonisti dell’estate, in particolare durante i mesi di luglio e agosto. Proveniente dall’Africa tropicale, oggi è diffuso in tutto il mondo ed è la Cina il paese a dominarne la produzione.
Tra la frutta fresca detiene il primato per il maggior contenuto di acqua e presenta, quindi, proprietà diuretiche. Ha anche un discreto potere saziante, grazie al modesto contenuto di fibra, che può aumentare se consumato in aggiunta ad una macedonia con frutta di stagione che ne contiene un quantitativo superiore.
È un alimento che contribuisce alla quota di antiossidanti che deriva dalla dieta. Ciò è dovuto al contenuto di vitamina C, licopene e beta-carotene, che aiutano a contrastare l’eccessiva formazione di radicali liberi. In particolare, il licopene è il carotenoide responsabile del colore rosso del frutto e in letteratura scientifica è protagonista di molti articoli che indagano il ruolo protettivo per le patologie cardiovascolari.
I benefici provenienti dal consumo di questo frutto si devono anche alla presenza di minerali. Ottimo per reintegrarne una quota che può essere persa dopo aver fatto dell’attività fisica. Il frutto apporta un buon quantitativo di potassio ed è povero di sodio, altra combinazione che favorisce la salute dell’apparato cardiocircolatorio.
Uno studio condotto su topi ha mostrato come il consumo di anguria sia in grado di migliorare il profilo lipidico alterando l'espressione di alcuni geni coinvolti nel metabolismo dei grassi e di diminuire i livelli di infiammazione. In parole semplici, una riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari. Un possibile contributo, spiegano gli autori, potrebbe essere ricondotto al contenuto di un aminoacido, la citrullina, che nell’organismo viene convertito in arginina, composto capace di migliorare la funzionalità dei vasi sanguigni.