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Frutta e verdura, meglio bio?

Scegliere frutta e verdura biologica rappresenta per alcuni una scelta valida, specialmente per un discorso di salvaguardia ambientale e di gusto. Da un punto di vista nutrizionale, però, la scienza non ha saputo ancora dirci quale scelta sia la migliore. Ad ogni modo, ciò che risulta decisivo, è scendere nel merito di ogni singolo prodotto, leggere etichette e tabelle nutrizionali e decidere per l’acquisto in piena consapevolezza e non solo per la presenza sulla confezione della scritta “biologico”.

FruttaVerduraBio.mf

Verdura e frutta biologiche sono più salutari e nutrienti rispetto a quelle convenzionali perché non contengono pesticidi

L’idea che consumare alimenti biologici, in particolare frutta e verdura, sia un comportamento più sano rispetto al consumo degli stessi alimenti prodotti con tecniche convenzionali è sempre in voga. Gli italiani, infatti, sono disposti a spendere fino a 4 volte di più per aggiudicarsi un alimento bio rispetto allo stesso non bio. Tendenza confermata anche nel 2017 nei trend di consumo alimentari, secondo l’osservatorio Sana.

Secondo un’analisi a risposta multipla di Consumer Survey Nomisma, per Sana 2017, le persone scelgono biologico prevalentemente per un discorso di salute e benessere (76%), qualità (36%), assortimento (29%), rispetto dell’ambiente (29%), promozione (20%), gusto (18%), presenza di vegetariani o vegani in famiglia (7%), moda (1%).

Ad oggi non sembrano esserci evidenze certe che mostrino un reale vantaggio per la salute dal consumo di alimenti biologici

Una revisione di oltre 300 studi scientifici ha messo in luce una reale differenza tra vegetali bio e quelli coltivati con agricoltura convenzionale: nei primi sono state rilevate concentrazioni maggiori di micronutrienti ed una quantità di pesticidi circa quattro volte inferiore. Altri studi importanti degli ultimi anni, invece, arrivano alla conclusione che le variazioni negli apporti nutritivi non sono rilevanti al punto da influire sulla salute.

Da un punto di vista strettamente scientifico oggi mancano ancora ricerche sufficienti per promuovere il bio per la salute, a scapito dei prodotti dell’agricoltura convenzionale.

Magari sono più gustosi, talvolta sì. Probabilmente la loro produzione, senza uso di pesticidi di sintesi, inquina meno l’ambiente: non è poco. Senza dubbio il mercato del biologico, con un’espansione che non conosce sosta, genera un giro d’affari enorme a livello mondiale.

Sicuramente l’agricoltura biologica ha l’obiettivo di tutelare la salute ambientale, tuttavia ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione. Ad esempio, nell’agricoltura biologica viene utilizzata una superficie di suolo maggiore per avere lo stesso quantitativo di raccolto, rispetto all’agricoltura convenzionale.

Per quanto riguarda i pesticidi di sintesi che si trovano sui prodotti vegetali non biologici, molti scienziati ritengono che essi non vengano assorbiti e che i residui vengano eliminati dopo un accurato lavaggio con acqua.

Anche i vegetali bio devono essere ben lavati perché l’agricoltura biologica evita antiparassitari, diserbanti e fertilizzanti di sintesi ma può usarne di origine naturale, tra cui ad esempio lo sterco.

Scegliere prodotti biologici è una scelta legittima, in certi casi assolutamente valida.

Quel che non si può assolutamente condividere, invece, è la convinzione di taluni secondo cui tutto ciò che non è biologico avvelena. Rientra in una forma mentis molto in voga in cui un alimento o ti salva o ti uccide.

Tutto questo è molto lontano da quell’equilibrio di giudizio necessario per fare delle scelte oculate. Affidarsi alla sola ricerca della scritta “bio” sull’alimento può portare a grosse cantonate. Sia nel biologico che negli alimenti convenzionali, infatti, esistono esempi virtuosi ma anche cibo spazzatura, in cui zuccheri e oli raffinati la fanno da padrone, sta a noi imparare a riconoscerli.

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