Aglio Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Parte edibile (%) | 75 |
Energia (kcal): | 45 |
Acqua (g): | 80 |
Proteine (g): | 0,9 |
Lipidi (g): | 0,6 |
Carboidrati disponibili (g): | 8,4 |
Zuccheri solubili (g): | 8,4 |
Fibra totale (g): | 2,3 |
Potassio (mg): | 347 |
Aglio Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Potassio (mg): | 347 |
L’aglio o Allium sativum è un bulbo appartenente alla famiglia delle Liliacee, ma che secondo una recente revisione della classificazione delle specie botaniche viene fatto rientrare tra le Amaryllidacee, di cui fa parte anche la cipolla. Le origini si collocherebbero tra le regioni montuose dell'Asia centrale, per poi diffondersi praticamente in tutto il resto del mondo. È considerato di stagione da aprile a novembre, nonostante sia disponibile in commercio durante tutto l’anno.
Il bulbo è costituito principalmente da acqua; proteine e grassi sono praticamente assenti e presenta un modesto contenuto di zuccheri. 100 grammi di prodotto apportano buone quantità di minerali e un buon quantitativo di vitamine del gruppo B e vitamina C. È doveroso sottolineare che gli apporti di macro e micronutrienti dovrebbero essere ridimensionati alla porzione di consumo, assai inferiore, pertanto non è possibile considerarne questo alimento una fonte rilevante.
Nonostante ciò, diverse evidenze scientifiche hanno fatto emergere come il consumo di aglio possa esercitare un impatto positivo sulla salute e sulla prevenzione di diverse patologie. I composti maggiormente studiati, responsabili di questi effetti, sono delle molecole contenenti zolfo, la più attiva sembra essere l’alliina, o più precisamente un suo derivato. Di per sé l’alliina non ha una attività biologica conclamata ma nel momento in cui entra in contatto con l’allinasi, un enzima che nella pianta è relegato nei vacuoli, trasforma la molecola nel composto attivo, l’allicina. Tale molecola è la responsabile del caratteristico aroma che si percepisce quando l’aglio viene sfregato su una bruschetta.
Ebbene, per favorire l’incontro tra alliina e allinasi si devono rompere le strutture cellulari che li separano.
In laboratorio, i tumori sembrano essere le malattie che il consumo di aglio può tenere maggiormente a bada, in particolare quello dello stomaco e del colon. Le proprietà antibatteriche dei suddetti composti solforati, ad esempio, sembrano agire nei confronti dell’Helicobacter Pylori, responsabile di gastriti e ulcere che possono condurre, talvolta, fino al cancro dello stomaco.
Tritare, schiacciare, strofinare sono tutte azioni che dovrebbero precedere il consumo di aglio. Attenzione al calore, l’allicina si degrada rapidamente e quindi occorre cuocere l’aglio, già spezzettato, per non più di 10 minuti. Ancora meglio se si evita la cottura, ad esempio consumandolo strofinato sul pane.