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Il pesce d’allevamento fornisce meno nutrienti?

Buona parte del pesce che acquistiamo proviene da acquacoltura. Pensare che questa tipologia di pesce sia un prodotto di seconda scelta e di scarsa qualità ne condiziona il consumo, rischiando di portare ad un minor apporto di nutrienti benefici per il nostro organismo.

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Il pesce d’allevamento è un alimento di serie B rispetto al pesce pescato

È sempre più diffusa l’idea che i mangimi utilizzati per l’allevamento potrebbero derivare da risorse non ecosostenibili e contenere contaminanti indesiderati che riducono i benefici nutrizionali del pesce.

In realtà, diversi studi hanno messo in luce importanti differenze nel contenuto di nutrienti e di inquinanti tra specie ittiche diverse e, addirittura, all’interno della stessa specie, sia nel pesce pescato che in quello allevato.

Risulta più rilevante la scelta della tipologia di pesce, la sua freschezza e la scelta del metodo di cottura che meglio preserva la qualità dei suoi composti benefici, piuttosto che la differenza tra pescato e allevato.

È ideale consumare regolarmente il pesce, sia allevato che pescato

Esiste un vantaggio derivante dal consumo di pesce, sia che esso sia stato pescato che allevato.

Il pesce si distingue per il suo contenuto di acidi grassi essenziali a lunga catena della serie omega-3, un toccasana per il cuore e le arterie. Uno studio che ha confrontato il profilo lipidico dell’orata d’allevamento e di quella pescata, ad esempio, ha messo in luce che il contenuto di grassi omega-3 è maggiore in quella allevata. Simili evidenze sono emerse da un altro studio che ha messo a confronto diverse varietà di salmone allevato e pescato disponibili sul mercato britannico.

Il pesce allevato generalmente contiene più grassi del pesce pescato e se si calcola il contenuto di omega-3 in proporzione ai grassi totali, sembra che il pesce allevato ne contenga meno. Se si misura invece il contenuto assoluto di omega-3 totali, molto spesso se ne registra un contenuto maggiore.

Le specie, la stagione, la dieta, la localizzazione geografica e lo stadio del ciclo vitale condizionano i livelli di nutrienti e i potenziali inquinanti presenti nel pesce.

Il controllo del mangime, per il pesce allevato, consente di gestire la quantità dei nutrienti e dei contaminanti, mentre per il pesce pescato risultano determinanti in tal senso l’ambiente in cui cresce e il livello di inquinamento delle aree in cui viene pescato.

È proprio la varietà nella scelta di specie ittiche diverse, sia d’allevamento che non, a garantire al nostro organismo il migliore apporto di nutrienti essenziali, riducendo al minimo eventuali rischi correlati al consumo del pesce.

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