Lo scopo di questo studio è quello di effettuare una revisione sistematica di studi prospettici di coorte riguardo all’associazione tra consumo di legumi e rischio di patologie cardiovascolari (Cardiovascular Disease, CVD), compresi malattie coronariche cardiache (Coronary Heart Disease, CHD) e ictus, ed eseguirne una meta-analisi. La ricerca degli studi pubblicati fino a dicembre 2015 è stata effettuata su PubMed ed EMBASE. La meta-analisi è stata condotta mettendo a confronto la categoria con il più alto consumo di legumi con il più basso, tramite un modello statistico utilizzato per calcolare la dimensione degli effetti.
Nell’analisi sono stati inclusi quattordici studi condotti su undici coorti, per un totale di 367 000 soggetti e 18 475 casi di CVD (7451 CHD e 6336 casi di ictus). La più alta categoria di esposizione, confrontata con la più bassa, risultava associata ad una riduzione del rischio di CVD e CHD del 10% (Rischio Relativo = 0.90; 95% IC 0.84-0.97), con scarse o nulle evidenze di eterogeneità tra gli studi e senza bias di pubblicazione. Non sono emerse evidenze riguardo al consumo di legumi e il rischio di ictus. Nell’analisi stratificata non si è evidenziato nessun fattore di confondimento.
In conclusione, il consumo di legumi è risultato associato ad un rischio più basso di CVD. Tale risultato potrebbe essere spiegato dal fatto che, molto spesso, questi alimenti rientrano in regimi alimentari complessivamente sani o perché rappresentano una fonte proteica valida come alternativa ad altre fonti non salutari.