Ancora oggi non sono stati chiariti i possibili vantaggi nella perdita di peso determinati da una dieta che enfatizzi le proteine, piuttosto che i grassi o i carboidrati. Inoltre, solo pochi studi in letteratura hanno indagato la loro efficacia per periodi superiori a 1 anno.
In questo studio, 811 soggetti in sovrappeso sono stati assegnati con modalità casuale ad una di quattro diverse diete. Ogni dieta aveva un preciso apporto percentuale calorico derivato dai grassi, dalle proteine e dai carboidrati, rispettivamente pari al 20, 15 e 65%; 20, 25 e 55%; 40, 15 e 45%; 40, 25 e 35%. Questi regimi dietetici includevano alimenti molto simili e erano in linea con le raccomandazioni per la promozione della salute cardiovascolare. Per due anni ai partecipanti è stato offerto sia un counseling di gruppo che personalizzato.
Obiettivo principale dello studio era la perdita di peso a 2 anni dal reclutamento.
La variazione del peso corporeo è stata analizzata effettuando un confronto fattoriale 2 a 2 tra: dieta a basso tenore di grassi vs. dieta ad alto tenore di grassi, dieta a tenore medio di proteine vs. dieta iperproteica e dieta ad alto contenuto di carboidrati vs. dieta a basso contenuto di carboidrati.
I risultati dello studio mostrano che dopo 6 mesi tutti i partecipanti sono andati incontro ad un calo ponderale medio di 6 kg, il 7% del loro peso iniziale; dopo un anno però, hanno iniziato a riguadagnare peso. La perdita di peso rilevata a 2 anni è rimasta simile nei partecipanti a cui sono state assegnate le diete con apporto calorico proteico del 15% e del 25% (3.0 e 3.6 kg, rispettivamente), nei soggetti a cui sono state assegnate le diete con apporto da grassi del 20% e del 40% (3.3 kg in entrambi i gruppi) e in quelli a cui erano state assegnate le diete con apporto calorico glucidico pari al 65% e al 35% (2.9 e 3.4 kg, rispettivamente)(p > 0.20 per tutti i confronti). L’80% dei partecipanti ha completato lo studio con una perdita di peso media di 4 kg; il 14-15% dei partecipanti ha ridotto il suo peso corporeo iniziale almeno del 10%. In tutti i gruppi sono stati osservati risultati simili in termini di sazietà, fame, senso di appagamento e frequenza di partecipazione agli incontri di gruppo; l’adesione agli incontri è risultata fortemente associata alla perdita di peso (0.2 kg per incontro frequentato). Le diete hanno migliorato i profili lipidici associati al rischio cardiovascolare e i livelli di insulina a digiuno.
In conclusione, tutte le diete a ridotto contenuto calorico risultano efficaci nella gestione clinica della perdita di peso, indipendentemente da quale sia il macronutriente enfatizzato.