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Riduzione del rischio di cancro alla prostata attraverso il consumo di caffè: evidenze dalla coorte “Moli-sani” e su modelli cellulari

Studio di coorte e in vitro per correlare il consumo di caffè ed il rischio di cancro alla prostata

Pounis G et al, International Journal of Cancer, 2017

Riduzione del rischio di cancro alla prostata attraverso il consumo di caffè: evidenze dalla coorte “Moli-sani” e su modelli cellulari

I risultati sull’effetto protettivo del consumo di caffè nei confronti del cancro alla prostata sono controversi. Inoltre la caffeina, composto bioattivo del caffè, non è ancora stata studiata approfonditamente in vitro.

Questo studio ha valutato gli effetti del consumo di caffè, in stile italiano, sul rischio dinsorgenza di cancro alla prostata ed ha investigato la potenziale attività anti-proliferativa e anti-metastatica della caffeina, in vitrosu linee cellulari di tumore prostatico.

6989 uomini della coorte “Moli-sani”, tutti di età superiore ai 50 anni, sono stati seguiti per 4.24 ± 1.35 anni e 100 nuovi casi di cancro sono stati identificati.
Per valutare il consumo di caffè in stile italiano è stato usato il questionario di frequenza alimentare dell’EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition).

Inoltre, sono state valutate le attività proliferative e metastatiche di due linee cellulari di tumore prostatico, denominate PC-3 e DU145, a seguito del graduale incremento della concentrazione di caffeina.

Durante l’osservazione dei partecipanti, i soggetti con nuova diagnosi di cancro prostatico presentavano un consumo di caffè inferiore (60.1 ± 51.3 g/giorno) in confronto alla popolazione sana (74.0 ± 51.7 g/giorno) (p < 0.05). L’analisi multivariata ha confermato che i soggetti che consumavano maggiori quantità di caffè (> 3 tazze/giorno) mostravano un rischio di sviluppare tumore prostatico più basso del 53% rispetto ai chi ne assumeva di meno (0-2 tazze/giorno) (p = 0.02).

Inoltre, entrambe le culture cellulari umane di tumore prostatico trattate con caffeina hanno mostrato una significativa riduzione dell’attività proliferativa e metastatica.

In conclusione, è stato osservato che un consumo regolare di caffè in stile italiano (> 3 tazze/giorno) è in grado di ridurre il rischio di cancro prostatico a livello epidemiologico. Questa osservazione sembra essere confermata dall’azione anti-proliferativa e anti-metastatica che la caffeina esercita su due linee cellulari umane di tumore prostatico, in vitro.