Il consumo di bevande zuccherate (sugar-sweetened beverages, SSBs) che include bibite analcoliche, succhi di frutta, tè freddo, bevande energetiche e acque vitaminizzate ha subito un incremento in ogni parte del mondo. Il regolare consumo di SSBs risulta associato all’aumento del peso corporeo e al rischio di sovrappeso ed obesità, ma il ruolo degli SSBs nello sviluppo delle malattie metaboliche croniche correlate, come sindrome metabolica e diabete di tipo 2, non è mai stato revisionato a livello quantitativo.
È stata effettuata su MEDLINE una ricerca bibliografica di studi prospettici di coorte pubblicati fino a maggio 2010 sul consumo di SSBs e il rischio di sindrome metabolica e diabete di tipo 2. Sono stati identificati 11 studi (3 per la sindrome metabolica e 8 per il diabete di tipo 2) da includere nella meta-analisi ad effetti casuali che confronta il rischio di sindrome metabolica e diabete di tipo 2 nel più alto quantile di consumo di SSBs, rispetto al quantile più basso.
Sulla base dei risultati forniti da questi studi, che includevano un totale di 310 819 partecipanti e 15 043 casi di diabete tipo 2, gli individui appartenenti al più alto quantile di consumo di SSBs (solitamente 1-2 porzioni/giorno) hanno mostrato un rischio aumentato del 26% di sviluppare diabete tipo 2 rispetto a quelli appartenenti al quantile più basso (nessuna o <1 porzione/mese) (Rischio Relativo [RR] 1.26 [95% IC 1.12-1.41]). Per quanto riguarda gli studi sulla sindrome metabolica, su un totale di 19 431 partecipanti e 5803 casi di sindrome metabolica, è stato stimato un rischio relativo combinato pari a 1.20 [1.02-1.42].
In conclusione, il consumo elevato di SSBs è associato, oltre all’aumento del peso corporeo, anche ad un maggior rischio di sindrome metabolica e diabete di tipo 2. Questi risultati forniscono evidenze empiriche riguardo alla necessità di limitare il consumo di SSBs per ridurre il rischio di malattie metaboliche croniche correlate all’obesità.