Con il termine attività fisica s’intende ogni movimento del corpo prodotto dai muscoli scheletrici, che comporti un dispendio di energia superiore a quello basale. In questa definizione rientrano quindi non solo le attività sportive vere e proprie, ma anche il movimento spontaneo determinato dalle azioni che caratterizzano la vita di tutti i giorni (camminare, andare in bicicletta, salire le scale, fare i lavori domestici, ballare, lavare la macchina, portare le borse della spesa, fare giardinaggio, etc.).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito che qualsiasi attività fisica svolta durante il tempo libero, o come parte del lavoro di una persona, è in grado di essere benefica per la salute.
Anche secondo il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (World Cancer Research Fund, WCRF) l’attività fisica esercita numerosi effetti positivi sul nostro organismo, influenzando processi endocrinologici, immunologici e metabolici che, a loro volta, sono in grado di condizionare il rischio di insorgenza di varie patologie croniche come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e anche varie tipologie di cancro. Essere fisicamente attivi, inoltre, aiuta a restare normopeso, elemento chiave per diminuire il rischio di sviluppare numerose patologie croniche, inclusi 12 diversi tipi di tumori, abbassando, quindi, il rischio di mortalità totale.
Nonostante queste sempre più solide evidenze, nel corso degli ultimi 40 anni si è osservata una netta diminuzione dei livelli complessivi di attività fisica nella popolazione mondiale. L’OMS ha stimato, infatti, che, in tutti i paesi del mondo, dal 60 all’85% della popolazione non raggiunge i livelli minimi di attività motoria consigliati per mantenersi in buona salute. È stato calcolato, inoltre, che circa i 2/3 di tutti i bambini, nel mondo, ha uno stile di vita sedentario che andrà a ripercuotersi, inevitabilmente, sullo stato di salute futuro.
Oltre a svolgere regolarmente esercizio fisico è, quindi, importante contrastare il più possibile le occasioni di sedentarietà. Le raccomandazioni dell’OMS, aggiornate al 2020, invitano a svolgere da almeno 150 fino a 300 minuti di attività fisica moderata a settimana, che equivale, come intensità, ad una camminata veloce. In pratica basterebbe svolgere quotidianamente circa 30-45 minuti di esercizio che comprenda anche lavori domestici, attività ricreative e spostamenti casa-lavoro. Ulteriori benefici si possono ottenere aumentando, in base al proprio grado di allenamento, il tempo e/o l’intensità dell’esercizio.
Come per i precedenti reports del WCRF, anche quello sull’attività fisica emerge dall’analisi di numerosi studi che hanno permesso una classificazione delle evidenze in: convincenti, probabili, limitate e altamente improbabili. Solamente le evidenze convincenti e probabili, entrambe appartenenti alla categoria di “evidenza di grado forte”, sono state utilizzate per formulare le raccomandazioni.
Il ruolo chiave esercitato dall’attività fisica nel consentire il mantenimento di un corretto peso corporeo e di conseguenza la diminuzione del rischio di insorgenza di un certo numero di tumori, giustifica la seconda delle 10 raccomandazioni per la prevenzione oncologica del WCRF: MANTIENITI FISICAMENTE ATTIVO. Cerca di essere attivo nella vita di tutti i giorni: cammina di più e stai seduto il meno possibile.
Solide evidenze hanno dimostrato che:
L’attività fisica di qualsiasi tipo e livello DIMINUISCE il rischio di:
L’attività fisica vigorosa e intensa DIMINUISCE il rischio di:
Vediamo ora, più nel dettaglio, quali sono le evidenze del WCRF che hanno portato alle conclusioni precedentemente descritte, rispetto all’azione sia dell’attività fisica di qualsiasi tipo e livello che dell’attività fisica vigorosa e intensa e quali sono i probabili meccanismi biologici coinvolti.
L’attività fisica di qualsiasi tipo e livello include le 3 le tipologie di attività fisica esaminate, nel report del WCRF, svolte a tutte le possibili intensità descritte in precedenza.
L’attività fisica di qualsiasi tipo e livello diminuisce il rischio di sviluppare un tumore al colon con grado di evidenza forte (evidenza convincente).
Il panel del WCRF ritiene che l’attività fisica di qualsiasi tipo e livello, determinando una riduzione del grasso corporeo, eserciti il suo effetto benefico, rispetto al rischio di sviluppare un tumore del colon, probabilmente attraverso la riduzione dei fenomeni di insulino-resistenza e dei processi infiammatori, entrambi meccanismi legati allo sviluppo di questa tipologia di cancro. Non è ancora chiaro se l’attività fisica che non causi perdita di peso o mantenimento del peso corretto abbia comunque un impatto su questi due elementi. Altri possibili meccanismi coinvolti, ma ancora da verificare con dati più solidi, sono la stimolazione della digestione e l’accelerazione del transito intestinale, che permettono di limitare il tempo di contatto di potenziali sostanze tossiche con le cellule dell’apparato gastrointestinale.
L’attività fisica di qualsiasi tipo e livello diminuisce il rischio di sviluppare un tumore al seno in post-menopausa con grado di evidenza forte (evidenza probabile).
Il panel del WCRF ritiene che l’attività fisica di qualsiasi tipo e livello, determinando una riduzione del grasso corporeo, eserciti il suo effetto benefico, rispetto al rischio di sviluppare un tumore al seno in post-menopausa, probabilmente attraverso la riduzione di noti fattori di rischio per l’insorgenza di questa tipologia di tumore, quali: i livelli di estrogeni circolanti, i fenomeni di insulino-resistenza e i processi infiammatori. Non è ancora chiaro se l’attività fisica che non causi perdita di peso abbia comunque un impatto su questi fattori.
Altri possibili meccanismi coinvolti potrebbero essere: il miglioramento della sensibilità all’insulina e la riduzione sia dei livelli di insulina circolante dopo i pasti che del fattore di crescita insulino simile (IGF1). Sembrerebbe, infine, che l’attività fisica eserciti anche un effetto immuno-modulatorio, agendo sia sulla risposta immunitaria innata che su quella acquisita, così da rendere il sistema immunitario più efficiente nel contrastare l’insorgenza del cancro.
L’esercizio aerobico, nello specifico, è, invece, in grado di diminuire lo stress ossidativo e stimolare i meccanismi di riparazione dei danni al DNA, entrambi fattori che consentono all’organismo di rispondere meglio a potenziali stimoli cancerogeni.
Individui fisicamente attivi, tendono ad esporsi maggiormente al sole e quindi ad avere livelli più elevati di vitamina D, rispetto ai sedentari. Questa caratteristica li potrebbe rendere più in grado di contrastare gli eventi che alterano la regolare proliferazione cellulare e che quindi aumentano il rischio di sviluppare un tumore.
L’attività fisica di qualsiasi tipo e livello riduce il rischio di sviluppare un tumore all’endometrio con grado di evidenza forte (evidenza probabile).
Il panel del WCRF ritiene che l’attività fisica di qualsiasi tipo e livello, determinando una riduzione del grasso corporeo, eserciti il suo effetto benefico, rispetto al rischio di sviluppare un tumore all’endometrio, probabilmente attraverso la riduzione di noti fattori di rischio per l’insorgenza di questa tipologia di tumore, quali: i livelli di estrogeni circolanti, i fenomeni di insulino-resistenza e i processi infiammatori.
L’attività fisica ha, infine, dimostrato di poter diminuire i livelli di estradiolo, migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre l’infiammazione cronica, tutti fattori legati al rischio di sviluppare un cancro all’endometrio.
L’attività fisica vigorosa e intensa diminuisce il rischio di sviluppare un tumore al seno in pre-menopausa con grado di evidenza forte (evidenza probabile).
I meccanismi coinvolti sono gli stessi descritti nel paragrafo dedicato alla diminuzione del rischio di sviluppare un tumore al seno in post-menopausa, a seguito dello svolgimento di attività fisica di qualsiasi tipo e livello.
L’attività fisica vigorosa e intensa diminuisce il rischio di sviluppare tumore al seno in post-menopausa con grado di evidenza forte (evidenza probabile).
I meccanismi coinvolti sono gli stessi descritti nel paragrafo dedicato alla diminuzione del rischio di sviluppare un tumore al seno in post-menopausa, a seguito dello svolgimento di attività fisica di qualsiasi tipo e livello.
L’attività fisica di qualsiasi tipo e livello riduce il rischio di sviluppare un tumore all’esofago con grado di evidenza limitata (evidenza limitata ma indicativa).
Il panel del WCRF ritiene che l’attività fisica di qualsiasi tipo e livello, determinando una riduzione del grasso corporeo, eserciti il suo effetto benefico, rispetto al rischio di sviluppare un tumore all’esofago, probabilmente attraverso la riduzione di noti fattori di rischio per l’insorgenza di questa tipologia di tumore, quali i fenomeni di insulino-resistenza e i processi infiammatori.
L’attività fisica di qualsiasi tipo e livello riduce il rischio di sviluppare un tumore al polmone con grado di evidenza limitata (evidenza limitata ma indicativa).
Il panel del WCRF ritiene che l’attività fisica di qualsiasi tipo e livello eserciti il suo effetto benefico, rispetto al rischio di sviluppare un tumore al polmone, probabilmente attraverso la riduzione di noti fattori di rischio per l’insorgenza di questa tipologia di tumore, quali i fenomeni di insulino-resistenza e i processi infiammatori. Sembrerebbe, inoltre, che l’attività fisica eserciti un effetto immuno-modulatorio, agendo sia sulla risposta immunitaria innata che su quella acquisita, così da rendere il sistema immunitario più efficiente nel contrastare l’insorgenza del cancro.
L’esercizio diminuisce anche lo stress ossidativo e stimola i meccanismi di riparazione dei danni al DNA, entrambi fattori che consentono all’organismo di rispondere meglio a potenziali stimoli cancerogeni. Il panel del WCRF ha, infine, associato l’attività fisica con la stimolazione della produzione di particolari composti, quali il glutatione, in grado di detossificare e proteggere i polmoni dall’attacco di sostanze chimiche ad azione carginogenica.
L’attività fisica di qualsiasi tipo e livello riduce il rischio di sviluppare un tumore al fegato con grado di evidenza limitata (evidenza limitata ma indicativa).
I meccanismi che spiegano l’effetto protettivo esercitato dall’attività fisica rispetto all’insorgenza del tumore al fegato non sono stati ancora ben definiti e probabilmente sono simili a quelli descritti per gli altri distretti anatomici. Essi includono probabilmente: la riduzione del grasso corporeo, dei fenomeni di insulino-resistenza e dei processi infiammatori; cambiamenti nei livelli degli ormoni sessuali e legati all’obesità; la regolazione delle funzioni immunitarie e una migliorata immuno-sorveglianza.
L’attività fisica di qualsiasi tipo e livello riduce il rischio di sviluppare un tumore al seno in pre-menopausa con grado di evidenza limitata (evidenza limitata ma indicativa).
I meccanismi coinvolti sono gli stessi descritti nel paragrafo dedicato alla diminuzione del rischio di sviluppare un tumore al seno in post-menopausa, a seguito dello svolgimento di attività fisica di qualsiasi tipo e livello.
Essere sedentari aumenta il rischio di sviluppare un tumore all’endometrio con grado di evidenza limitata (evidenza limitata ma indicativa).
La sedentarietà determina un aumento del tessuto adiposo e, di conseguenza, l’attivazione di quei processi metabolici legati al successivo aumento della massa grassa (incremento della circolazione di ormoni sessuali e di insulina, infiammazione, etc.) che potenziano il rischio d’insorgenza di cancro. I comportamenti sedentari (come passare molto tempo davanti alla televisione) sono anche associati a bassi livelli di vitamina D; tuttavia, al momento, l’evidenza relativa ad un aumento di rischio di sviluppare cancro all’endometrio, in donne con bassi livelli di vitamina D, è ancora limitata.
L’insorgenza dei tumori, così come di tutte le altre malattie croniche (diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari, etc.), non dipende mai da un singolo fattore scatenante ma dalla complessa interazione di più elementi: genere, età, razza, genetica, peso corporeo, alimentazione, fumo, attività fisica, esposizione solare, etc.
L’insieme dei nostri comportamenti può, quindi, influenzare la nostra salute; le raccomandazioni del WCRF ci possono indirizzare verso stili di vita/alimentari più corretti.
Per aiutarvi ad evitare la sedentarietà ed essere fisicamente attivi ogni giorno, di seguito trovate alcuni consigli SMART.