Si pensa che scegliere un prodotto “light” possa aiutare a raggiungere una perdita di peso in un tempo ridotto. Ma se il prodotto contiene meno grassi o zuccheri, allora non fa davvero ingrassare?
I prodotti cosiddetti “light” vengono spesso utilizzati all’interno di regimi dimagranti perché possiedono un valore energetico inferiore rispetto al prodotto tradizionale equivalente.
Si crede che sostituire un’alimentazione equilibrata con prodotti o snack a basso contenuto calorico sia il modo più facile per ottenere la forma perfetta tanto desiderata. Il pensiero diffuso è, inoltre, che uno snack “light” aiuti a tenere sotto controllo la linea e magari a poterne mangiare di più, tanto è “light”!
Ed ecco qui il vero problema: l’idea che questi prodotti apportino meno calorie spinge a consumarne porzioni maggiori e, se l’intenzione era quella di buttar giù qualche chilo, l’intervento dietetico è ormai praticamente vanificato.
I prodotti “light” apportano meno calorie rispetto al loro equivalente tradizionale, poiché contengono meno grassi o zuccheri.
La riduzione del contenuto di alcuni loro nutrienti rende necessario, per migliorare l’accettabilità del prodotto, l’aggiunta di dolcificanti, come saccarina, aspartame, acesulfame K, di additivi aromatizzanti ed emulsionanti.
È scorretto pensare che questi prodotti non facciano ingrassare, che è possibile aumentarne le porzioni o che siano addirittura degli alimenti salutari.
La cosa importante è cercare di non farsi influenzare dal falso senso di sicurezza che gli alimenti “light” conferiscono ed imparare a leggere le etichette dei prodotti che normalmente si acquistano. Basta aggirarsi tra gli scaffali del supermercato e dare una semplice occhiata alla lista degli ingredienti e alla tabella nutrizionale. Troveremo specificato l’apporto energetico o calorico dato da grassi, carboidrati e proteine, il contenuto di zuccheri, grassi saturi e sale.
Per ottenere l’indicazione “light” il prodotto deve avere un valore energetico ridotto del 30% rispetto al prodotto di partenza. Confrontando gli ingredienti del prosciutto cotto “light” con quelli del prodotto tradizionale, noteremo che il “light” è effettivamente più povero di grassi, ma che contiene comunque molto sale e conservanti. Dunque, un affettato resta tale, anche se “light”. Osservando l’etichetta apposta sulla confezione di affettati in versione “light”, quali petto di tacchino o di pollo, è inoltre possibile notare che le stesse carni, nella versione fresca, hanno ugualmente un basso contenuto di grassi e rappresentano, pertanto, la scelta più salutare.
La dieta SmartFood, Liotta E con Pelicci PG e Titta L (2016) Rizzoli, Milano.
L’alimentazione in 100 domande, Ferrini K e Ghelfi F (2015) Altroconsumo Edizioni Srl, Milano.