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ZINCO: i 10 alimenti SMART più ricchi

La classifica dei 10 alimenti SMART fonte di zinco in un'infografica da scaricare e da appendere in cucina!

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La Top10 Smart rappresenta una classifica degli alimenti che contengono più Zinco per porzione ma non si tratta di una classifica assoluta. Il team Smartfood ha selezionato quegli alimenti che non dovrebbero mancare in una sana alimentazione, il cui consumo andrebbe favorito. Gli alimenti della Top10 Smart sono fonte anche di altri nutrienti o componenti benefici, che possono giocare un ruolo nel mantenimento di un buono stato di salute. 

Tra gli alimenti più ricchi di ZINCO per porzione di consumo troviamo:

Lo zinco è coinvolto nella produzione, deposito e liberazione dellinsulina, partecipa al metabolismo degli ormoni tiroidei, interviene nella funzionalità delle papille gustative, è essenziale per il sistema immunitario, per la crescita, la fertilità e nello sviluppo del sistema nervoso centrale.

L’assunzione raccomandata di zinco per la popolazione adulta è di 12 mg al giorno, per i maschi, e 9 mg al giorno, per le femmine.

I molluschi sono tra le migliori fonti di zinco facilmente assimilabile. Un’ostrica di medie dimensioni è in grado, da sola, di soddisfarne per intero il fabbisogno giornaliero. Un piatto di polpo da un etto e mezzo, ne apporta 7,7 mg. Una seppia dello stesso peso, di dimensioni medie, 6,3 mg. Un calamaro di peso equivalente, 4,7 mg.

Fra gli altri prodotti della pesca, alici e sardine sono ottime fonti di questo minerale. Un piatto da un etto e mezzo di alici o di sardine contengono circa 6 mg di zinco.

Infine, anche i crostacei sono ottime fonti di zinco. Quello più ricco è il granchio: una porzione da un etto e mezzo ne apporta circa 12 mg.

Per quanto riguarda le fonti vegetali, buone quantità di zinco si trovano in frutta secca e semi oleosi. I semi di canapa ne contengono circa 10 mg per etto e sono anche ottime fonti di acidi grassi della serie omega-3. Analoghe quantità di zinco si trovano anche nei semi di papavero, di zucca e di sesamo.

Tre cucchiaiate tutti di questi semi coprono circa un terzo del fabbisogno di zinco per le femmine e un quarto di quello dei maschi.

Anche i pinoli e gli anacardi sono buone fonti di zinco e ne contengono circa 6 mg per etto.

I cereali integrali possono apportare quantità significative di zinco, che si trova soprattutto nel germe e negli strati più esterni del chicco. Per questa ragione, le perdite legate al procedimento di raffinazione sono molto considerevoli: nel passaggio da farina di frumento integrale e farina raffinata, ad esempio, si perde circa l’80% dello zinco, passando da 2,9 a 0,7 mg per etto.

Il riso selvatico può contenere fino a 6 mg di zinco per etto, pesato a crudo. L’avena decorticata ne contiene circa 4 mg. Il farro, la segale, il teff e la quinoa tra i 3 e i 4 mg, tutti gli altri cereali tra i 2 e i 3 mg.

Come abbiamo visto, lo zinco nei cereali si trova soprattutto in quelli integrali. Tuttavia, parte dello zinco è legato all’acido fitico, formando complessi che ne rendono più difficoltoso l’assorbimento, soprattutto quando il consumo di tali alimenti è altalenante.

Per liberare lo zinco dall’acido fitico è importante attivare gli enzimi idrolitici fitasi attraverso l’ammollo prolungato, in modo da indurre la fermentazione oppure la germinazione dei semi. Nel caso delle farine, sono due le azioni che aiutano a liberare lo zinco dall’acido fitico:

  • L’autolisi delle farine, ovvero l’aggiunta di acqua alla farina lasciandola riposare prima di procedere all’impasto. Questo passaggio consente l’attivazione delle fitasi.
  • La lievitazione della maggior parte degli impasti salati e dolci. Per questa ragione, l’assorbimento dello zinco dal pane lievitato è migliore che da una piadina non lievitata.

Come i cereali integrali, anche i legumi possono dare un contributo importante per aiutarci a coprire il nostro fabbisogno di zinco. I fagioli adzuki, le lenticchie, i lupini e la soia ne contengono tutti intorno ai 5 mg per etto, pesati a secco.

Poiché una porzione equivale a circa quattro cucchiai di legumi secchi (50 g), l’apporto di zinco per porzione di legumi è di circa 2,5 mg di zinco.

Anche nel caso dei legumi, ammollo, germinazione e fermentazione risultano in una maggiore biodisponibilità dello zinco all’assorbimento, per via dell’attivazione delle fitasi.

Il latte, di per sé, non contiene molto zinco, ma nel procedimento per la produzione del formaggio questo minerale viene concentrato fino a 2-4 mg per etto. Una piccola crescenza da un etto, ne contiene 2,3 mg. Una porzione da 50 g di parmigiano, ne fornisce circa 2 mg.

Un uovo di medie dimensioni, dal peso di 60 g, contiene circa 0,7 mg di zinco, quasi tutti concentrati nel tuorlo.

Frutta e verdura non sono buone fonti di zinco. Fanno eccezione i funghi shitake secchi, che ne contengono circa 8 mg per etto.

Il consumo di carne in una dieta equilibrata deve essere il più possibile limitato. Per questa ragione, non la inseriamo tra le nostre fonti smart, quando sono disponibili valide alternative. Vi sono però alcuni nutrienti, meno diffusi negli alimenti vegetali, il cui fabbisogno può essere più difficile da coprire con l’alimentazione e lo zinco fa parte di questa categoria. Per questo, abbiamo deciso di inserire tra le nostre fonti smart anche la carne di tacchino: una piccola coscia ne contiene circa 2,7 mg.

Le carenze di zinco e di rame nelle diete strettamente vegane sono più frequenti rispetto a quelle di ferro. Come abbiamo visto nella carrellata di fonti alimentari, coprire il fabbisogno di zinco con una dieta strettamente vegana non è impossibile, ma è necessaria una buona pianificazione. In particolare, bisogna prestare attenzione a consumare regolarmente quei semi oleaginosi, quei cereali integrali e quei legumi che ne contengono di più e consumare buona parte dei cereali integrali a seguito di fermentazione, germinazione o lievitazione, in modo da liberare lo zinco dai fitati.

No. Lo zinco è termostabile e non viene danneggiato o reso meno biodisponibile dalla cottura.


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