Effetti delle diete più popolari sui parametri antropometrici e cardiometabolici: una revisione globale di meta-analisi di studi randomizzati e controllati

Questa grossa revisione sistematica ha analizzato l’effetto di diversi patterns dietetici, tra cui la dieta mediterranea, sui parametri antropometrici e sui fattori di rischio cardiometabolico.

Dinu M et al, Adv Nutr, 2020

Confronto tra le diete Atkins, Ornish, Weight Watchers e Zona in funzione della perdita di peso e della riduzione del rischio cardiovascolare: studio d’intervento randomizzato.

La prevalenza di sovrappeso, obesità e relative complicanze è in aumento in tutto il mondo. Lo scopo di questa revisione ad ombrello è stato quello di riassumere e valutare criticamente gli effetti di diverse diete sui parametri antropometrici e sui fattori di rischio cardiometabolico. La selezione di meta-analisi di studi randomizzati controllati, che esaminassero gli effetti delle diverse diete sui parametri antropometrici e sui fattori di rischio cardiometabolico, è stata condotta utilizzando i database Medline, Embase, Scopus, Cochrane Database of Systematic Reviews e Web of Science, a partire dalla loro creazione fino ad aprile 2019.

Questo ha portato ad esaminare 80 articoli, contenenti 495 meta-analisi, che avevano preso in esame le seguenti diete:

  1. a basso contenuto di carboidrati (n = 21 articoli);
  2. ad alto contenuto proteico (n = 8);
  3. a basso contenuto di grassi (n = 9);
  4. paleolitica (n = 2);
  5. a basso indice/carico glicemico (n = 12);
  6. digiuno intermittente (n = 6);
  7. mediterranea (n = 11);
  8. nordica (n = 2);
  9. vegetariana (n = 9);
  10. Dietary Approaches to Stop Hypertension (DASH) (n = 6);
  11. modello alimentare portfolio (n = 1).

Lo studio ha evidenziato una grande variabilità nella definizione di diete di “intervento” e di “controllo”. Inoltre, la qualità metodologica della maggior parte degli articoli (n = 65; 81%), valutata utilizzando il questionario “A MeaSurement Tool to Assess systematic Reviews-2”, è risultata bassa o criticamente bassa e la forza delle prove generalmente debole.

Le evidenze più coerenti sono state riscontrate per la dieta mediterranea, con risultati che indicano un miglioramento del peso, dell'indice di massa corporea (IMC), del colesterolo totale, dei livelli di glucosio circolante e della pressione arteriosa. Sono state riportate anche prove indicative di un miglioramento del peso e della pressione per la dieta DASH.

Al contrario, le diete a basso contenuto di carboidrati, ad alto contenuto proteico, a basso contenuto di grassi e a basso indice/carico glicemico hanno mostrato prove deboli e/o indicative di una riduzione del peso e dell'IMC, ma prove contrastanti per quanto riguarda i parametri lipidici, glicemici e della pressione arteriosa, suggerendo un loro possibile effetto negativo sulla salute.

Le evidenze relative ai modelli alimentari: paleolitico, digiuno intermittente, nordico, vegetariano e portfolio sono state classificate come deboli.

In conclusione, da questa grossa revisione sistematica ad ombrello, è merso che, tra tutte le diete valutate, la mediterranea ha mostrato le prove più forti e coerenti rispetto ad un effetto benefico sia sui parametri antropometrici che sui fattori di rischio cardiometabolico. Questo protocollo di revisione è stato registrato sul sito www.crd.york.ac.uk/PROSPERO/ con il codice CRD42019126103.