Le bevande zero alcol, come la birra zero, sono una buona alternativa a quelle alcoliche?

10 giugno
2022
Tempo di lettura
4 min
#alimenti #informazione

Il consumo di alcolici dovrebbe essere il più moderato possibile. Possono allora le bevande analcoliche come la birra zero essere considerate un’alternativa salutare? Scopriamolo in questo nuovo articolo della rubrica ‘La domanda la fai tu!’.


Le bevande analcoliche, in particolar modo la birra zero alcol, sono comparse negli ultimi anni sugli scaffali dei supermercati. Non che prima non esistessero, ma è evidente che l’offerta, attualmente, sia molto più variegata, grazie anche al contributo di diverse aziende leader produttrici di birra classica, che hanno commercializzato delle alternative che, a livello sensoriale, si avvicinano molto alle bevande originali. Il mercato, si sa, è governato dal gioco tra domanda e offerta, e negli ultimi anni l’interesse nei confronti di queste bevande è molto aumentato, soprattutto tra i giovani europei, molto attenti al proprio stile di vita. 

C’è da chiedersi, ora, se il consumo di questi prodotti possa essere una buona opzione e se possono essere contemplati in una dieta salutare.

Birre analcoliche: cosa sono, come si producono e perché si consumano

COSA SONO

Rientrano nella categoria delle bevande analcoliche, secondo la normativa italiana, tutte quelle bevande con un contenuto in alcol etilico nel prodotto finito inferiore all’1,2%. Di fatto non solo birra analcolica, quindi, ma anche tutte quelle bevande zuccherate e non, con aggiunta o meno di anidride carbonica, come succhi di frutta, tè in bottiglia, infusi, cola ecc.

Concentrandoci sulle birre, dobbiamo quindi distinguere tra birre analcoliche e birre zero alcol. Le prime, per legge, possono essere definite tali anche se presentano una piccola quota di alcol, in genere 0,3 o 0,5 grammi per 100 ml, che deve essere sempre riportata sulla confezione. Le birre zero alcol sono invece quelle in cui l’alcol non è presente ed il cui quantitativo corrisponde, quindi, a 0,0 grammi. È un aspetto, questo, al quale bisogna prestare attenzione se chi sceglie di consumare tali bevande non può assumere neanche piccole quote di alcol.

COME SI PRODUCONO

Le birre analcoliche, comprese le birre zero, possono essere prodotte in due modi: o tramite l’interruzione della fermentazione alcolica, o per rimozione dell’alcol. Nella produzione della birra classica vengono impiegati acqua, lieviti, malto (in genere d’orzo) e luppolo. I lieviti operano la fermentazione degli zuccheri derivanti dal malto, vengono cosi prodotti in questo processo chimico alcol e anidride carbonica. Quando si produce la birra analcolica si può interrompere la fermentazione quando si raggiunge la quantità di alcol desiderata. Si possono inoltre selezionare i lieviti, impiegando quelli che, per caratteristiche biologiche, sono inclini a produrre meno alcol. L’altro metodo di produzione della birra analcolica prevede invece la de-alcolizzazione, ossia la sottrazione dell’alcol dopo la fermentazione. Si può ottenere attraverso dei metodi fisici come la filtrazione tramite una particolare membrana, l’osmosi inversa, oppure, per evaporazione sottovuoto dell’alcol.

PERCHÉ SI CONSUMANO

Il consumo di bevande alcoliche è, in genere, legato a momenti di festa e convivialità, per cui persone che per svariati motivi non possono o non vogliono bere alcol, ma desiderano comunque partecipare a queste occasioni di socialità, diventano potenziali target per i venditori di bevande analcoliche. In questo gruppo rientrano numerose categorie di individui: astemi, persone che stanno assumendo farmaci che potrebbero interagire con l’alcol, donne che stanno cercando una gravidanza o che aspettano già, donne in allattamento, coloro che si astengono dall’alcol per motivi religiosi e chi vuole ridurre il proprio consumo di alcol per diminuire il rischio di insorgenza di tumori e altre malattie croniche.

La birra analcolica ha più o meno calorie di quella alcolica?

L’alcol ha un potere calorico piuttosto elevato, 7 kcal per grammo, quasi quanto i grassi, che ne sviluppano 9. Se consideriamo che le calorie presenti nella birra derivano soprattutto dall’alcol, sicuramente le birre analcoliche hanno molte meno calorie delle loro equivalenti alcoliche.

Per le birre classiche il contenuto calorico è molto variabile, dipendendo, appunto, dalla quota di alcol presente nelle numerose tipologie di birra:

  • 20 kcal circa ogni 100 ml per una birra chiara leggera (2.5 - 3.4 %vol),
  • 45 kcal circa ogni 100 ml per una birra chiara doppio malto (6.2 - 12.0 %vol),
  • 50 kcal circa ogni 100 ml per una birra scura doppio malto (6.4 - 15.0 %vol).

Mentre sono circa 10 kcal ogni 100 ml per una birra analcolica (0.3 - 0.5 %vol).

Valori nutrizionali tratti da BDA-IEO.

È possibile considerare la birra analcolica un prodotto salutare?

Sarebbe improprio paragonare la birra analcolica ad una bevanda salutare, certamente rispetto ad una birra classica o a una bevanda zuccherata non apporta alcol e fornisce meno calorie, ma non ne è totalmente esente. Una birra analcolica da 330 ml apporta comunque delle calorie e una quota di vitamine e minerali piuttosto esigua, se la paragoniamo ad un frutto. Per idratarci ci occorre niente altro che l’acqua, magari aromatizzata con frutta fresca ed erbe aromatiche, e per assumere la giusta quota di vitamine, minerali e fitocomposti facciamo affidamento sulla frutta fresca, le verdure, ma anche cereali e legumi.

La birra analcolica può quindi essere un’alternativa valida in alcune occasioni, ma non è un prodotto che andrebbe consumato nel quotidiano al posto dell’acqua.





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