L’olio di palma è presente in moltissimi alimenti di largo consumo ed è opinione comune che sia nocivo per la salute umana. In linea generale, tale ingrediente non si può definire di per sé “tossico” e gli effetti derivanti dal suo consumo andrebbero contestualizzati all’interno di un quadro più ampio.
Che questo grasso tropicale sia ampiamente utilizzato per la preparazione di merendine, biscotti, creme spalmabili, gelati e altri alimenti è un dato di fatto. È un olio che costa poco, è molto stabile nel tempo, dà fragranza e consistenza agli alimenti. Se ne condanna l’impiego, in quanto dannoso per la salute e per l’ambiente e sono in molti a definirlo come un ingrediente nocivo.
In realtà, l’olio di palma è ricco di grassi saturi che, se assunti in eccesso, causano un innalzamento del colesterolo plasmatico rendendoci più suscettibili alle malattie cardiovascolari.
Sulla base delle attuali conoscenze scientifiche riguardo al rapporto tra l’impiego alimentare dell’olio di palma e la salute umana, bisogna considerarlo al pari di altri ingredienti ricchi di acidi grassi saturi.
La Società Italiana di Nutrizione Umana raccomanda a tutti, bambini ed adulti, un apporto calorico giornaliero di grassi saturi non superiore al 10%. Considerando che ogni giorno includiamo nella nostra dieta alimenti che naturalmente contengono acidi grassi saturi, come la carne, i latticini e le uova, ma anche fonti vegetali come gli oli, i prodotti contenenti olio di palma potrebbero decidere da quale parte far pendere l’ago della bilancia.
Basta dare un’occhiata all’etichetta di un prodotto per conoscerne gli ingredienti e realizzare che quando è presente l’olio di palma sono spesso presenti anche molti zuccheri oppure molto sale.
Quindi certamente bisognerebbe indirizzare le nostre scelte verso prodotti a base di olio di oliva e di semi, preferibilmente spremuti a freddo, fonti di grassi insaturi con ben documentata azione protettiva per la salute, senza però tralasciare di tenere sott’occhio anche la presenza di farine integrali, pochi zuccheri e sale.
Il consumo limitato dei prodotti contenenti olio di palma ridurrebbe anche l’esposizione a sottoprodotti derivati dal suo processo di raffinazione. Secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare le margarine, i dolci e le torte rappresentano nei bambini la principale fonte di esposizione a queste sostanze. Occorrono, comunque, ulteriori studi per comprendere come questi composti, generati accidentalmente durante la produzione di olio di palma, influiscano sulla salute e a quale grado i consumatori ne siano esposti.