Il Kamut® è un marchio registrato di una varietà di grano e pertanto non è adatto ai soggetti celiaci. Si tende a considerarlo un prodotto di eccellenza e, sebbene mostri valide caratteristiche nutrizionali, non si differenzia molto dai grani antichi italiani poco conosciuti e meno costosi.
Quando si parla di Kamut si pensa di fare riferimento ad una tipologia di cereale. Ecco il primo mito da sfatare.
Il Kamut è un marchio registrato da parte di una società americana, la Kamut International, ed identifica una particolare tipologia di grano, il Triticum turgidum ssp. Turanicum anche detto “grano Khorasan”.
Erroneamente, la pasta ed i prodotti da forno realizzati con farina di Kamut vengono percepiti dal consumatore come più salutari dei prodotti da forno realizzati con farine di frumento. In realtà la farina di Kamut rappresenta una scelta valida solo nella sua versione integrale ma, ad oggi, non si riesce a dire con certezza se sia più salutare rispetto ad altri grani.
Altro mito da sfatare è che il Kamut non contenga glutine. Contrariamente, al pari degli altri grani, ne è ricco, non è quindi adatto all’alimentazione del soggetto celiaco.
Per quanto riguarda i benefici del Kamut, una recente revisione scientifica ne supporta le qualità quali la maggior ricchezza in proteine e carotenoidi, tra cui la luteina, rispetto ad altri grani. Inoltre il Kamut sembra avere, più delle altre tipologie di grano, la capacità di modulare positivamente la composizione del microbiota intestinale, promuovendo una maggiore la crescita di Bifidobatteri e Lattobacilli responsabili della produzione di acidi grassi a catena corta e composti fenolici. Anche studi in vitro e d’intervento sull’uomo sembrano mostrare buoni risultati, pur essendo stati eseguiti su un numero troppo esiguo di persone per delinearne una verità assoluta.
Nonostante si stiano consolidando delle evidenze sul Kamut, resta comunque difficile, attualmente, affermare con certezza se i suoi benefici siano univoci o in parte, o in totalità, condivisibili con moltissimi altri cereali.
Quel che è certo, invece, è l’interesse degli italiani verso questo prodotto tanto che il 70% del Kamut esportato verso l’Europa finisce sulle nostre tavole.
Infine, si deve considerare il prezzo, circa quattro volte superiore a quello di una farina normale ed il doppio rispetto ad una farina italiana di buona qualità. A voi la scelta.
L’alimentazione in 100 domande, Ghelfi F e Ferrini K (2015), Altroconsumo, Milano.