Le diete iperproteiche stanno acquistando sempre maggiore popolarità grazie alla loro efficacia nella perdita di peso nel breve periodo. Fanno dimagrire rapidamente ma rappresentano un importante stress metabolico per l’organismo.
La convinzione che le sole proteine possano fare dimagrire e far aumentare la massa muscolare, ha reso le diete iperproteiche un regime alimentare da seguire a tutti i costi.
Non c’è dubbio: come in tutte le diete ipocaloriche, nel breve termine si ha un calo netto del peso e si riduce il senso di fame, ma bisogna considerare che, in realtà, se protratte o ripetute a lungo possono innescare meccanismi dannosi per l’organismo.
Il calo dell’appetito si deve all’accumulo nel sangue di corpi chetonici, specie se all’eccesso di proteine è associata una forte riduzione dei carboidrati.
L'organismo che non riceve abbastanza glucosio dall’alimentazione è costretto ad utilizzare come carburante i propri depositi di glicogeno dai muscoli, e poi di grasso.
Da questo processo si formano i corpi chetonici e il loro accumulo nel sangue sopprime il senso di fame, ma al tempo stesso può causare sintomi come nausea o mal di testa.
Come dimostrato da vari ricercatori, che hanno messo a confronto i regimi dietetici più popolari, le diete ad alto contenuto di proteine e a basso contenuto di carboidrati non hanno mostrato efficacia sul calo ponderale, se non nel breve periodo, e con esito il più delle volte improduttivo a causa dell’impossibilità di mantenere alti i livelli di aderenza a questi schemi dietetici.
Il nostro organismo ha bisogno di assumere tutti i nutrienti, compresi fibre e carboidrati, che secondo le indicazioni elaborate dalla Società Italiana di Nutrizione Umana dovrebbero garantire almeno il 50% dell’apporto calorico giornaliero.
Per quanto riguarda le proteine, dovrebbe attestarsi intorno al 15%. C’è un problema specifico legato alle diete iperproteiche: elevate quantità di carne rossa e salumi contribuiscono all'insorgenza delle più comuni patologie e disabilità della nostra società.
Una giusta educazione alimentare dovrebbe promuovere alimenti a basso indice glicemico, ricchi di fibra, proteine di origine vegetale e grassi insaturi e limitare il consumo di zuccheri semplici, grassi saturi e sale.
Inoltre, se la perdita di peso fosse più graduale e si praticasse regolare esercizio fisico, il suo mantenimento risulterebbe più attuabile.
L’approccio che meglio riassume questi consigli si basa sull’adozione dei principi della Dieta Mediterranea, modello di alimentazione sana, efficace nella perdita di peso e nella prevenzione di diverse malattie croniche.