I carboidrati molto spesso vengono accusati di essere i responsabili dell’aumento di peso, tanto da essere i primi macronutrienti a venire eliminati nelle diete fai da te. Se è vero che un loro eccesso può determinare un aumento di peso, altrettanto vero è che la loro eliminazione, o drastica restrizione, non porta benefici nel lungo periodo.
È prassi comune, quando ci si mette in testa di voler perdere peso, quella di eliminare o ridurre fortemente i carboidrati dalla dieta. L’impressione è subito quella di dimagrire molto velocemente, la bilancia mostra ottimi risultati ed i vestiti calzano meglio.
In realtà la rapida perdita di peso iniziale quando non si consumano carboidrati è da attribuirsi, non tanto ad una perdita di grasso, quanto ad una riduzione di liquidi.
In assenza di carboidrati l’organismo userà e consumerà il glicogeno, cioè una forma di carboidrati di riserva, presente nel fegato e nei muscoli. Ad esso è associata una buona quantità di acqua, tanto che una perdita di glicogeno si accompagna ad una diminuzione di liquidi e quindi di peso, con un aumento della diuresi.
Pensare di fare a meno dei carboidrati complessi di cereali e legumi e dei carboidrati semplici della frutta, non è intelligente. Il cervello, così come altri organi vitali si nutre di zuccheri, eliminarli, magari anche per lunghi periodi, non è quindi una buona idea.
La limitazione dei carboidrati nel lungo termine, per il mantenimento della linea e la riduzione del peso, non sembra essere una strategia efficace.
A dimostrazione di ciò, alcuni test clinici eseguiti su una popolazione di obesi, che raffrontano l’efficacia della perdita di peso con una dieta avente pochi carboidrati rispetto ad una classica Dieta Mediterranea bilanciata, mostrano risultati simili a distanza di un anno, sebbene nei primi 6 mesi sia la dieta con pochi carboidrati a dare i risultati migliori.
Un altro studio, a conferma del precedente, dimostra che la perdita di peso non è tanto associata alla riduzione dei carboidrati nella dieta, quanto piuttosto, al diminuito introito calorico.
D’altronde, esagerare sistematicamente con i carboidrati e rimpinzarsi di pasta e pagnotte è sicuramente dannoso e conduce negli anni ad una iperproduzione di insulina e all’accumulo di grasso.
L’organismo si basa su un delicato equilibrio ed è proprio la ricerca di questa personalissima armonia alimentare, in cui i carboidrati devono essere ben dosati al pari degli altri nutrienti, a permettere di rimanere normopeso ed in salute. Interrompere la ricerca dell’ennesimo capo espiatorio, ultimamente individuato nei carboidrati, potrebbe essere un buon punto di partenza.