Il consumo di cibi e bevande ha un grande impatto sull’ambiente, tuttavia non si hanno ancora informazioni precise riguardo all’effetto dell’intera dieta.
Questo studio si pone l’obiettivo di valutare l’impatto ambientale di tre tipologie di diete: onnivora, latto-ovo-vegetariana e vegana.
L’impatto ambientale di 153 italiani adulti di cui 51 onnivori, 51 latto-ovo-vegetariani e 51 vegani, è stato valutato considerando la variabilità inter-individuale all’interno di ciascun gruppo, nel contesto della vita reale.
L’assunzione di cibo di ciascun partecipante è stata monitorata con un diario alimentare di 7 giorni per calcolarne i valori nutrizionali e l’impatto ambientale in termini di emissioni di CO2 , impronta idrica ed ecologica.
Per valutare la qualità nutrizionale di ogni dieta è stato utilizzato un indicatore di adesione alla Dieta Mediterranea denominato IMI (Italian Mediterranean Index).
Le diete latto-ovo-vegetariane e vegane, che sono anche quelle più aderenti al modello mediterraneo, non hanno mostrato alcuna differenza sull’impatto ambientale. Peraltro, è stata osservata un’alta variabilità interindividuale, attraverso l’analisi delle componenti principali, dimostrando che alcuni vegetariani e vegani hanno impatti ambientali più alti di certi onnivori.
Pertanto, indipendentemente dai benefici ambientali delle diete a base vegetale, è necessario pensare in termini di abitudini alimentari individuali. Per quanto ne sappiamo, questa è la prima volta che l’impatto ambientale di tre diversi regimi dietetici è stato valutato considerando direttamente le abitudini alimentari individuali, piuttosto che a partire da diete ipotetiche o calcolando i consumi alimentari medi sulla popolazione.