Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF - World Cancer Research Fund), una delle principali autorità nella prevenzione dei tumori, che studia le relazioni esistenti tra consumi alimentari, stile di vita e sviluppo di cancro, nelle 10 raccomandazioni per la prevenzione delle malattie oncologiche, dichiara che “per la prevenzione delle neoplasie non si devono assumere bevande alcoliche”. Nel report dedicato all’effetto esercitato dall’alcol sul rischio di sviluppare un cancro, forti evidenze dimostrano che il suo consumo aumenta il rischio di sviluppare tumori in 8 diverse sedi (bocca, faringe, laringe, esofago, fegato, colon-retto, seno e stomaco).
In accordo con il WCRF, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (International Agency for Research on Cancer, IARC), che, tra le altre cose, valuta gli effetti di varie esposizioni sul rischio di sviluppare un tumore, ha classificato l’alcol, dal 1988, come agente cancerogeno di gruppo 1, ovvero con sufficienti evidenze scientifiche di cancerogenicità.
Sebbene da tempo non manchino numerose ed accreditate evidenze, rispetto a quanto l’alcol sia un fattore di rischio per lo sviluppo dei tumori, molte persone non ne sono ancora consapevoli, anche perché queste informazioni vengono, purtroppo, poco comunicate dai media.
Questo recente studio di popolazione, non solo conferma quanto detto in precedenza, ma:
I ricercatori hanno mostrato che globalmente, nel 2020, circa 741 300 nuovi casi di cancro (4,1%) sono dipesi dal consumo di bevande alcoliche; di questi, circa 3/4 si sono registrati negli uomini. Le sedi tumorali più colpite sono state l’esofago (189 700 casi; 25,59%), il fegato (154 700; 20,87%) e la mammella, nelle donne (98 300; 13,26%).
Andando ad indagare come il consumo di alcolici variasse tra le popolazioni delle diverse aree geografiche del pianeta, gli scienziati hanno riscontrato che la proporzione di tumori nella popolazione, che verrebbe eliminata astenendosi dal consumo di alcol, sarebbe:
Infine, i ricercatori sono stati in grado di correlare il numero di tumori, dovuto all’assunzione di bevande alcoliche, con il quantitativo di etanolo consumato, come illustrato nella tabella sottostante.
Consumo di alcol giornaliero | Nuovi casi di cancro |
< 20 grammi 1 | 103 100 (13,9%) |
20 - 60 grammi 2 | 291 800 (39,4%) |
> 60 grammi 3 | 346 400 (46,7%) |
I diversi quantitativi di alcol assunti sono stati così definiti: 1=moderato, 2=rischioso, 3=elevato.
Sebbene il consumo di livelli “rischiosi” ed “elevati” di alcol abbia contribuito maggiormente allo sviluppo dei tumori, lo studio ha dimostrato che anche quantitativi definiti “moderati”, che vengono facilmente consumati da molte persone, sono in grado di contribuire ad 1 caso di tumore alcol-dipendente su 7 e a più di 100 000 nuovi casi di cancro, a livello globale.
Infine, gli scienziati hanno dimostrato che bere fino a 10 grammi al giorno di alcol (ovvero poco meno di 1 unità alcolica - 12 g) contribuiva allo sviluppo di ben 41 300 (5,57%) nuovi casi di tumore. Di questi, 16 700 si sono verificati negli uomini e 24 600 nelle donne, rappresentando, rispettivamente, il 2,9% e 14,3% di tutti i nuovi casi di cancro attribuibili al consumo di alcol, nei due sessi.
Questi recenti risultati, non solo rafforzano le evidenze precedenti e le raccomandazioni correnti, relativamente al consumo di bevande alcoliche, ma evidenziano ulteriormente come sia sempre più necessario aumentare la consapevolezza delle persone rispetto ai rischi oncologici che il consumo di alcol comporta, con un’adeguata comunicazione.