Pere Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Parte edibile (%) | 84 |
Energia (kcal): | 43 |
Acqua (g) | 87,4 |
Proteine (g): | 0,3 |
Lipidi (g): | 0,1 |
Carboidrati disponibili (g): | 8,8 |
Zuccheri solubili (g): | 8,8 |
Fibra totale (g): | 3,8 |
Pere Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Potassio (mg): | 127 |
Vit. C (mg): | 4 |
Vit. K (µg): | 3,6 |
Le origini del pero sono assai remote, si datano reperti lignei a partire dal Neolitico, ciò significa circa 5000 anni fa. Le prime forme selvatiche del Pyrus communis (famiglia Rosacee) sembrano essere sorte in Europa e Asia occidentale ed attualmente nel mondo si contano più di 5000 varietà di pere diverse.
La pera è un pomo, termine tecnico con il quale si identifica un falso frutto. Ciò che si mangia è, infatti, l’ingrossamento del ricettacolo, mentre il vero frutto è rappresentato dal torsolo, parte non edibile. Si trova nel mercato durante un ampio arco dell’anno, da giugno a gennaio, poiché si conserva per un lungo periodo dopo la raccolta.
Il contributo calorico di un etto di pere (senza buccia) è molto limitato, appena 43 calorie. Tra i macronutrienti sono presenti quasi esclusivamente zuccheri semplici e la quantità di fibre è molto abbondante. Una porzione dell’alimento, che corrisponde ad una pera grande, è in grado di soddisfare da sola circa un quinto del quantitativo giornaliero raccomandato di fibra, apporto che aumenta se consumata con la buccia.
È significativo anche valutare la tipologia di fibra contenuta nell’alimento che, nella pera, è per un terzo solubile e per i restanti due terzi insolubile. Ciò significa che si ottengono benefici sia in termini di sazietà e nutrimento per i microrganismi buoni che abitano l’intestino, grazie alla frazione solubile, sia per accelerare il transito intestinale delle feci e facilitarne l’evacuazione, merito di quella insolubile.
Passando in rassegna i micronutrienti tra le vitamine sono presenti vitamina C e vitamina K anche se non in quantità elevate.
Un recente studio ha cercato di valutare la distribuzione nel frutto di diversi composti, alcuni dei quali con capacità antiossidante o altre potenziali azioni con un impatto positivo sulla salute. Dal lavoro dei ricercatori è emerso che la buccia è ricca di acido ursolico, una molecola al vaglio degli scienziati per le possibili proprietà antitumorali e antinfiammatorie. Nello stesso studio hanno anche valutato il contenuto in composti fenolici e la capacità antiossidante di buccia e polpa. In entrambi i casi la buccia si è rivelata migliore fonte.
In definitiva, il consiglio è di sciacquare bene la pera sotto l’acqua corrente, asciugarla e gustarla senza rimuovere la buccia per beneficiare del patrimonio di fitocomposti e fibre.