Mirtilli Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Parte edibile (%) | 100 |
Energia (kcal): | 31 |
Acqua (g) | 85 |
Proteine (g): | 0,9 |
Lipidi (g): | 0,2 |
Carboidrati disponibili (g): | 5,1 |
Zuccheri solubili (g): | 5,1 |
Fibra totale (g): | 3,1 |
Mirtilli Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Vit. C (mg): | 15 |
Folati tot. (µg): | 6 |
Vit. K (µg): | 19,3 |
Il genere Vaccinium, famiglia Ericacee, racchiude in sé numerose specie tutte ascrivibili sotto il nome di mirtillo. In Italia è molto diffuso il Vaccinuim myrtillus, ossia il noto mirtillo di bosco che cresce fino a circa 2000 metri nelle Alpi e negli Appennini; mentre è dall’America che proviene la principale specie coltivata, Vaccinuim corymbosum, che produce bacche di dimensioni ben maggiori.
Il frutto è molto ricco di acqua, povero di calorie e con un notevole contenuto di fibre alimentari. Queste caratteristiche lo rendono un ottimo alleato per il controllo del peso ed è ideale per essere consumato sia a colazione, in aggiunta ad uno yogurt bianco senza zuccheri aggiunti, o come snack, insieme a della frutta a guscio. Tra i macronutrienti la componente che prevale sono i carboidrati, esclusivamente sotto forma di zuccheri semplici. Sono un’interessante fonte di vitamine, soprattutto grazie al contenuto di vitamina C, vitamina K ed una piccola quota di folati.
Basta dare un rapido sguardo alla letteratura scientifica per accorgersi che sono dei protagonisti assoluti di numerosissimi studi. Il motivo? Le antocianine, composti fenolici responsabili dei colori blu, rossi e violacei di fiori e alimenti. Nel 2015 una revisione ha raccolto le principali evidenze emerse sull’effetto dei fitocomposti bioattivi, tra cui le antocianine, di alcuni frutti di bosco e il loro impatto sulla salute. È emerso che il consumo di mirtilli contribuisce a migliorare la sensibilità insulinica in soggetti insulino-resistenti, a diminuire i livelli di pressione arteriosa e di colesterolo nel sangue e a proteggere la funzionalità dei vasi sanguigni. Tutto ciò si traduce in una possibile protezione da patologie cardiovascolari e diabete.
Un dato interessante emerge dall’utilizzo dei mirtilli nella prevenzione delle infezioni ricorrenti del tratto urinario, come ad esempio la cistite. La maggior parte delle evidenze disponibili riguardano l’utilizzo dei mirtilli rossi che rientrano anch’essi nel genere Vaccinuim, ma sono riconducibili ad altre specie come macrocarpon e oxycoccus, e solitamente sono commercializzati in Italia come frutto essiccato. Una recente meta-analisi ha cercato di fare luce su questo aspetto ancora dibattuto, a causa dei risultati spesso contrastanti degli studi clinici, ed ha concluso che l’utilizzo di mirtilli rossi, sotto forma di succo o in capsule, può diminuire del 26% il rischio di ricorrenze di tali infezioni in donne adulte. Anche in questo caso, il ruolo benefico potrebbe derivare dalla presenza di antocianine nel frutto, in particolare da una classe detta proantocianidine che sembra essere in grado di ridurre l’adesione dei batteri alle cellule epiteliali del tratto urinario.
I mirtilli si trovano disponibili sotto diverse forme. Nella bevanda, ad esempio, non si perdono le antocianine, ciò che conta è consumare il succo 100% frutta senza aggiunta di zuccheri e prestare attenzione che sia sempre succo fresco e non derivato da succo concentrato. Anche il congelamento non degrada le sostanze nutrizionali, quindi via libera ai mirtilli nel freezer.