Marmellata Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | ||
| Di albicocche | Di prugne |
Parte edibile (%) | 100 | 100 |
Energia (kcal): | 244 | 136 |
Acqua (g) | 34,5 | 63,4 |
Proteine (g): | 0,7 | 2,1 |
Lipidi(g): | 0,2 | 0,6 |
Carboidrati disponibili (g): | 63,2 | 31,2 |
Zuccheri solubili (g): | 63,2 | 31,2 |
Fibra totale (g): | 1,2 | 2,6 |
Marmellata Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | ||
| Di albicocche | Di prugne |
Potassio (mg): | 77 | 344 |
Ferro (mg): | 0,5 | 1 |
Calcio (mg): | 20 | 39 |
Fosforo (mg): | 11 | 28 |
Vit. B2 Riboflavina (mg): | 0,02 | 0,02 |
Vitamina C (mg) | 9 | 20 |
Vit. A Retinolo eq. (RE) (μg): | 20 | - |
Il Decreto Legislativo del 20 febbraio 2004 n° 50 definisce le caratteristiche merceologiche che permettono di contraddistinguere la marmellata e la confettura. Spesso questi termini sono utilizzati per indicare una qualsiasi conserva di frutta e zucchero con una consistenza gelatinosa che consente di spalmare il prodotto su una base, che sia pane o una fetta biscottata. Tuttavia è corretto specificare che la denominazione marmellata indica la lavorazione di polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza di agrumi (arancia, limone, mandarino e, più raramente, pompelmo e cedro), mentre nelle confetture la preparazione ha inizio o dalla polpa concentrata o purea di uno o più frutti. Inoltre nel testo del Decreto sono presenti altre specifiche che permettono ulteriormente di differenziare i due prodotti e le varie diciture commerciali, ad esempio il contenuto minimo di frutta per legge.
Se dal punto di vista legislativo è necessaria tale suddivisione, da quello nutrizionale la composizione è pressoché la stessa. Si tratta, infatti, di prodotti a base zuccherina che possono presentare, in 100 grammi di prodotto, anche più del 50% di carboidrati semplici. Proteine, lipidi, vitamine e minerali al contrario sono presenti in tracce. Anche la fibra è pressoché nulla, soprattutto se si considerano le quantità introdotte con la dieta. Le raccomandazioni indicano un consumo non superiore ai 20 grammi al giorno, pari a due cucchiaini da caffè colmi. Tale indicazione è conseguente alle recenti e ormai confermate evidenze che dimostrano come un’alimentazione sbilanciata verso alimenti ricchi in zuccheri semplici sia un fattore di rischio per la condizione di sovrappeso e obesità, che a sua volta concorre nell’aumentare la probabilità di sviluppare patologie croniche.
Oltre alla quantità è importante leggere la tabella nutrizionale per non eccedere con gli zuccheri semplici introdotti durante la giornata. Occhio quindi agli zuccheri totali che non dovrebbero superare il 37% del prodotto.
Sebbene in commercio sia possibile trovare prodotti con la dicitura “solo zuccheri della frutta”, ciò non vuol dire che siano migliori dal punto di vista nutrizionale. Per di più, tali prodotti possono ingannare il consumatore poiché spesso sono arricchiti di succo d’uva o di mela concentrato, sempre costituiti da zuccheri. Pertanto, la raccomandazione di limitarne il consumo a 20 grammi rimane valida anche per questi prodotti, verificando che il contenuto di zuccheri semplici sia inferiore al 37%. Può sembrare poca, ma è sufficiente per essere spalmata la mattina su una fetta di pane integrale.