Cachi Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Parte edibile (%) | 97 |
Energia (kcal): | 70 |
Acqua (g) | 82 |
Proteine (g): | 0,6 |
Lipidi (g): | 0,3 |
Carboidrati disponibili (g): | 16 |
Zuccheri solubili (g): | 16 |
Fibra totale (g): | 2,5 |
Cachi Valori nutrizionali per 100 g di parte edibile | |
Potassio (mg): | 170 |
Fosforo (mg): | 16 |
Vit. C (mg): | 23 |
Vit. A Retinolo eq. (µg): | 237 |
Conosciuto anche come diospiro o loto, “cachi” è sicuramente la denominazione più nota mentre Diospyros kaki è come viene chiamato dai botanici. La pianta è originaria della Cina anche se l’esplosione della sua diffusione è stata, fino al secolo scorso, in Giappone, per poi riconsegnare il primato. In Italia il primo albero fu impiantato a Firenze intono al 1871 ed oggi la coltivazione è prevalentemente diffusa in Emilia-Romagna e Campania con la raccolta che avviene nei mesi di settembre, ottobre e novembre.
Il frutto è composto da più dell’80% di acqua e nella restante parte ci sono principalmente zuccheri semplici, testimonia l’inconfondibile dolcezza. Ciò non dovrebbe scoraggiarne il consumo, poiché insieme alla componente zuccherina si apportano fibre, micronutrienti e diversi fitocomposti in grado di svolgere ruoli positivi per la salute. Ovviamente serve moderazione.
Uno dei molteplici ruoli positivi che si attribuiscono alla fibra è la capacità di frenare l’assorbimento di glucosio, che costituisce circa la metà della componente zuccherina dei cachi. Ciò si traduce in un rilascio più lento di insulina, ormone deputato a far entrare il glucosio nelle cellule, limitando così i picchi insulinemici che a lungo andare potrebbero danneggiare l’intero sistema.
Tra le vitamine spiccano la vitamina C e la vitamina A, quest’ultima sotto forma del suo precursore principale, il beta-carotene. Si tratta di un carotenoide responsabile della colorazione del cachi che, una volta nell’organismo, viene convertito in parte in vitamina A che svolge un ruolo protettivo per la vista, le ossa, la pelle e il sistema immunitario.
Tra i principali fitocomposti che impreziosiscono il frutto spiccano la fisetina e le catechine, due composti fenolici al vaglio dei ricercatori. Entrambe sembrano svolgere, in studi di laboratorio, azioni protettive per il sistema cardiocircolatorio e nei confronti di alcuni tumori.
Il cachi ha sempre goduto di un tradizionale impiego nella medicina cinese e, stando ad una recente revisione, non è solo il frutto ad avere effetti positivi. Le foglie, utilizzate prevalentemente in infusione, sembrano avere effetti positivi nella prevenzione e nel trattamento di aterosclerosi cerebrale, diabeteIl diabete e ipertensione.