Acqua | Residuo fisso (mg/l) |
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Acque minimamente mineralizzate | < 50 |
Acque oligominerali | 50-500 |
Acque minerali propriamente dette (acque medio-minerali) | 500-1500 |
Acque fortemente mineralizzate | > 1500 |
La struttura chimica dell’acqua è semplice: due atomi di idrogeno legati a uno di ossigeno. Tuttavia dietro alla sua semplicità si nascondono numerose funzioni che svolge all’interno dell’organismo. L’acqua entra a far parte di reazioni chimiche, aiuta il trasporto dei nutrienti, interviene attivamente nei processi di digestione e partecipa alla regolazione della temperatura corporea. Insomma, è necessaria per la sopravvivenza. Del resto, il corpo è costituito per circa la metà d’acqua: negli uomini la percentuale è leggermente superiore rispetto alle donne, nei neonati addirittura la quantità d’acqua si attesta intorno al 75%.
Per di più, l’importanza dell’acqua non si cela solo dietro alle molteplici attività in cui è coinvolta. La sua ricchezza in sali minerali contribuisce al loro fabbisogno giornaliero.
Calcio, magnesio, potassio, fosforo, sodio, rame, iodio sono solo alcuni esempi degli elementi presenti nell’acqua. Generalmente nelle bottiglie è indicato il minerale prevalente, favorendo così la scelta di un’acqua piuttosto che un’altra in una determinata situazione.
Come conoscere la quantità di minerali? Cercando in etichetta la dicitura di residuo fisso. Tale valore indica la quantità di sali disciolti in un litro d’acqua, dopo averla fatta evaporare a 180°C. In base a questo indice, sono state individuate quattro categorie. Dalle acque minimamente mineralizzate, che contengono meno di 50 milligrammi/litro di minerali, a quelle fortemente mineralizzate, con più di 1500. Quelle più diffuse sono le acque minerali propriamente dette con un valore di residuo fisso che oscilla dai 500 ai 1500 milligrammi/litro.
Anche l’acqua che scorre dal rubinetto di casa è una buona fonte di minerali. Al contrario di quanto si pensa, il calcare presente non è correlato alla formazione di calcoli renali, anzi la presenza di calcare attesta una ricchezza di calcio in una forma facilmente assorbibile da parte dell’intestino.
Il calcio è importante per la mineralizzazione ossea, se si consumasse un’acqua ricca di calcio nelle quantità raccomandate dalla Società Italiana di Nutrizione Umana, si potrebbe coprire fino a un terzo del fabbisogno giornaliero del minerale. Il contenuto minimo di tale minerale nelle acque cosiddette calciche è di 150 mg/l.
Che sia del rubinetto o che sia in bottiglia, l’unica bevanda da consumare in abbondanza è l’acqua. Le bevande zuccherate dovrebbero essere limitate a rare occasioni. In alternativa si possono preparare acque aromatizzate, tagliando in piccoli pezzi frutta e verdura fresca e lasciandoli in infusione con erbe aromatiche per qualche ora in frigorifero.